Il progetto propone un ponte di 48 metri di lunghezza con la funzione di ricollegare fisicamente l’area delle Tese (la “Novissima”), e quindi il futuro polo tecnologico, con la città di Venezia, attraverso la zona delle Gaggiandre. Si vuole così ricostituire la continuità visiva del fronte marittimo e unire non solo fisicamente, ma anche idealmente la tecnologia e il futuro con la cultura rappresentata dalla Biennale di Venezia e la storia della città. L’elemento, realizzato con una lamiera in acciaio corten passivato (12 mm di spessore), oltre a cambiar forma mentre lo si percorre, si smaterializza sempre più verso la parte centrale tramite un intarsio presente sulle lastre per ritornare ad essere pieno nelle parti laterali. Questo accade sia per funzione strutturale, sia per la volontà di indirizzare l’attenzione del fruitore, prima “distratto” dalle innumerevoli percezioni possibili attraverso la trama dei fori, verso ciò che l’attende all’arrivo.
Il motivo ornamentale degli intarsi è stato elaborato prendendo spunto dalle tipiche forme decorative del periodo tardoromano e bizantino visibili nelle logge traforate dei palazzi e dei ponti di Venezia.