Questa breve citazione che tratta del mito della dea Proserpina, condannata a trascorrere sei mesi all’anno negli inferi con il marito Plutone, abbiamo ritenuto esprimesse una delle linee ispiratrici fondamentale su cui si è basata la proposta progettuale: il rapporto tra territorio e natura e lavoro della miniera.
Le considerazioni che hanno indirizzato le scelte progettuali si basano sulla constatazione della particolarità di questo luogo, interessato e modellato da molte generazioni di attività antropica. Si è voluto dunque non solo mantenere ma anche rendere ancor più evidente questa memoria di cui il paesaggio stesso è diretto testimone, evitando di stravolgerlo con un progetto che ne falsasse la percezione complessiva. Si è voluto inoltre riportare in superficie, dove possibile, i tracciati delle gallerie sotterranee delle miniere, a memoria della materia minerale che per secoli si è intrecciata alla vita delle popolazioni locali.